Grigiore fuori ma non nei cuori con gli auguri di Natale al monte Tobbio più in della nebbia
Gli auguri natalizi al monte Tobbio, Domenica 13 Dicembre insieme ai soci di Genova è stata una sfida alla nebbia che avvolgeva il colle degli Eremiti ed il resto del mondo. Salendo lo sguardo si posa con piacere, sulla brina che il gelo ha trasformato in sottile galaverna sull’erba e sui fiori rinsecchiti, argentei steli di filigrana. Dà allegria lo scodinzolare avanti e indietro dell’instancabile amico a quattro zampe Grace, nera mascotte uleina. Richiami e risa senza vedersi da un gruppetto all’altro, lungo i tornanti sassosi, finche spunta improvvisamente dal grigiore il tetto della chiesetta rifugio sulla vetta. Dentro le due stanzette ci si sta stretti, e nell’altra gli amici di Genova, di là quelli di Sestri, c’è fumo, qualcuno deve mangiare in piedi. Ma la coltre di nebbia che grava sulla cima del monte viene man mano lacerata da una salva di auguri, schioccare di tappi, vociare festoso appena interrotto dai canti di montagna. Fra i due locali c’è un via vai di dolci e di bicchieri, ” è la montagna che rende dolce questo verduzzo!”, dice Bruno aprendo la serie dei brindisi. Ecco poi i grappini, gli zuccherini di Massima e il genepì bevuto come alla grolla, la sfida alla nebbia è ormai vinta. Quando si esce la caligine è molto più leggera, del resto non vedete che il nostro presidente marcia a capo completamento scoperto, e che Mario il pio assorbe con sufficiente disinvoltura alle provocazioni “teologiche” di Carlo. Trotta con noi un barboncino bianco “ dei Genovesi”, da lezioni di agilità saltando da una pietra all’altra. Al colle degli Eremiti Enzo si perde in qualche borbottio con la moglie. Quando è già partito, vediamo il suo zaino solo e triste sul muretto davanti alla cappella, Entrano in azione i cellulari, ci penserà Bruno a farglielo ritrovare in sede.
Mario Tubino