Lunedì di Pasqua … e il seguito
Ora siamo in tre!! il 16 giugno è nata Manuela, nostra figlia, già iscritta “alla lotta con l’alpe” perchè ci è sembrato bello così. Mica come dirlo e neppure come scriverlo, ma si cambia modo di pensare, di vivere e di vedere il mondo; si ragiona a poppate-ruttini e popò-santa-di-Manuela, ci si sente diversi. Già dopo i rituali nove mesi di attesa eccola al mondo e subito subisce il suo primo trasloco, forse starà già pensando che la vita sarà bella ma troppo intensa e stressante.
Dopo esserci precauzionalmente informati dal pediatra che non ci ha vietato di andare in montagna e allora cominciamo a viaggiare di fantasia per quanto possibile, … prima Trentino, poi Alto Adige o meglio SudTirol e una rapida visita a Venezia. Pare poco? Tutto secondo i piani, primo viaggio, prima bidonvia, primi rifugi ufficiali, prime gite, primo trenino, prima grandinata … i boschi, il sole anche se a lei inizialmente interessano i colori e la luce. A neppure due mesi Manuela si è dimostrata disinvolta, noi forse meno, ma non dobbiamo lamentarci … dobbiamo innanzi tutto ringraziare Luca e Daniela che ci hanno letteralmente salvato, il loro porta bimbi a tracolla, tipo i pellerossa del West, si è rivelato favoloso: invece che insaccare Manuela in un “marsupio” sin dai primi mesi (poi si vedrà), lei riesce a stare lunga distesa, pacifica e beata, il dondolio dei passi culla i suoi lunghi pisolini: tutti ci fermano, nessuno ha mai visto un sistema simile per portare i bambini ed in effetti non ce ne sono altri in giro. Assestando il tutto con gli spallacci dello zaino riusciamo a trovare un compromesso per la nostra comodità e quindi cominciamo a camminare per i monti: nulla di straordinario, nessuna impresa, ma ci divertiamo davvero e ci sentiamo inaspettatamente liberi, potenza della montagna, ma in tre, sentire la libertà è una grandiosa sensazione che forse da sola potrebbe giustificare una passione così intensa come è la nostra, viaggiare per monti e paesi sconosciuti.
Rimaniamo con i piedi per terra al di fuori di ogni tipo di filosofia, perchè non si possono usare le parole per spiegare una sensazione, torniamo a noi, il pediatra ci aveva consigliato per i primi tre mesi di non soggiornare a lungo sopra i 1500m e fare solo qualche puntata sino a 1800m … abbiamo eseguito con ampio margine: l’unica nota stonata riguarda il nostro iniziale e pietoso stato di forma: una camminata diventa un calvario e una gita ci procura litri di acido lattico fino nei lobi delle orecchie, un decadimento fisico da depressione totale, ci facciamo forza pensando che le ultime gite vere e proprie risalgono a undici mesi prima, ma non ci autoconvinciamo e i primi momenti sono di sconforto, sarà il caldo, l’afa: no siamo noi!!! Passano i giorni e con la scusa dei lamponi e dei mirtilli tutti i giorni facciamo passeggiate nel bosco, Manuela non risente di questi spostamenti e reagisce bene, non piange neppure alla notte così che anche i diffidenti teteschi della Valle Sarentino o meglio Sarntal e la “Oma” nonna in tedesco, si sciolgono in complimenti in dialetto stretto che noi solo per la cronaca provvediamo a tradurre in italiano. Una vacanza in un maso pluricentenario, con tanto di “stube” in soggiorno, non è un inizio malvagio, anzi e così ci facciamo nuovi amici e ci trattano tutti molto bene e cordialmente anche qui “fuori Italia”.
In questa vallata abbiamo scoperto una cultura molto profonda basata sulle tradizioni tramandate da generazioni: costumi originali, indossati quotidianamente dalle donne; gli uomini con il loro grembiule blu che tengono anche sotto la giacca della domenica e con le cinture decorate di incredibili ricami del valore di svariati milioni di lire … Insomma oltre l’incognita di Manuela che “poviu ninin” meglio non avrebbe potuto comportarsi, abbiamo anche visto ed apprezzato un angolo di … Germania in suolo italico che non si pensava di poter trovare così genuino. Manuela sta crescendo non tarderà il giorno in cui proveremo ad incastrarla nel porta bimbi e lei giustamente ci farà osservare che non possiamo pretenderlo più, ora si guarda in giro interessata e apparentemente divertita, ogni immagine è una scoperta e ogni novità l’attrae, speriamo sempre di leggerle sulle labbra un sorriso e subito cerchiamo di trovare il sistema di farla ridere ancora … si rimbambisce davvero, ma l’importante è rendersene conto, noi lo ammettiamo.
A questo punto abbiamo davvero voglia di ricominciare con le nostre gite, gli “scrambles” domenicali: finchè Lorenza allatta Manuela, non avremo problemi poi probabilmente cominceremo a razionare ulteriormente il materiale fotografico in spalla e aumenteranno i problemi … comunque, basta averne voglia …
Ci siamo! Presenti! Pronti ad ingrandire il gruppone dei bebè sui monti.
PiGì, Lorenza e Manuela