XXV DEL NOTIZIARIO SOTTOSEZIONALE (articolo 80° – 2005)
Un altro ex Reggente ci parla di un traguardo meno importante, ma molto “sentito” dalla Redazione.
Il 2005 segna anche un altro compleanno, meno importante, ma pure significativo per la Sottosezione e per queste pagine che stiamo leggendo: Il venticinquesimo anno di vita del nostro Notiziario sottosezionale.
Mi piace ricordare come partì questa iniziativa, un po’ per la mania del rievocare che prende tutti i vecchi (sulla soglia dei cinquanta bollini anch’io non sono immune da questa malattia), un po’ perchè è un bel esempio di “fai da te”, tecnica molto utile quando difettano i mezzi ed abbonda l’entusiasmo.
Con Paola ero nel Consiglio, forse per la prima volta; Claudio era Reggente e tutti lavoravamo con soddisfazione e con un giusto orgoglio per i risultati ottenuti. Da qualche anno avevamo una bella sede che, al momento, ci sembrava stabile, tanto da farvi importanti lavori di ristrutturazione e soprattutto era appena partita una importante iniziativa: il Corso di Alpinismo. Guidato dalla competenza e dall’entusiasmo di Claudio, aveva subito galvanizzato l’ambiente,legando l’esperienza e la passione degli esperti alla voglia di fare e di cimentarsi di quei giovani che volevano affrontare la montagna nei suoi aspetti più esaltanti ed entusiasmanti, ma con serietà e sicurezza.
Anche il termometro“numero dei soci” dava segni positivi, perché da un anno all’altro registravamo significativi aumenti di iscritti. .Ciò nonostante, il numero dei Soci che frequentava la sede rimaneva scarso, i soliti e le gite sociali, soprattutto quelle escursionistiche, avevano una partecipazione non entusiasmante.
Volevamo fare qualcosa per essere più vicini alla massa dei soci silenziosi, per coinvolgerli maggiormente e pensammo che il periodico invio di un programma gite, riferito ad eventi dell’immediato futuro, potesse essere la via utile per migliorare questa situazione. All’inizio partimmo con un foglio in ciclostile che riportava il programma gite del primo trimestre dell’anno 1980, ma ci rendemmo conto subito che, nell’epoca della comunicazione, quel foglio impersonale non poteva risolvere il problema di risvegliare l’attenzione di centinaia di soci distratti; per il secondo numero decidemmo, quindi, di curare anche l’“immagine”. Bisognava però rimanere a costo circa zero circa: dal ciclostile, messo a disposizione gratuitamente dalla Parrocchia, passammo alla fotocopiatrice di Repetto Sport, anche questa offertaci generosamente e senza neppure la richiesta di inserire la “pubblicità” ( che comunque mettemmo negli anni successivi e del tutto spontaneamente).Producevamo gli originali da fotocopiare con il metodo “taglia ed incolla”, nel senso letterale del termine, partendo da testi battuti, fuori orario, con la macchina da scrivere elettrica dell’Ufficio (lo confesso), perché essa consentiva una qualità estremamente superiore rispetto a quella ottenibile con la sgangherata macchina meccanica che avevamo in sede..
I mezzi erano sempre artigianali, ma il risultato importante. Il giornalino aveva più pagine a forma di libretto (in tutto 8 pagine formato 21 x 15 cm), con una testata personalizzata, con la possibilità di inserire cartine topografiche e schizzi per rendere più attraente la descrizione delle gite, con rubriche specializzate ( -corso di alpinismo – in sede – segreteria – …) e con la novità di una monografia di arrampicata che Luca Boni dedicò al Roccione di Cravasco, con descrizione delle vie di questa palestra sulla quale ancor oggi si divertono i nostri nipotini.
Ma il “fai da te” non è finito: appena il pacco delle fotocopie era arrivato in sede, tutti partecipavamo a piegare, fascicolare, pinzare; infine, indirizzario dei soci alla mano, veniva fatta una scelta e la maggior parte dei notiziari era recapitata a mano, non so con quanta regolarità dal punto di vista della normativa postale, ma certo con spesa zero e con un buon allenamento per la prossima gita escursionistica per i volonterosi “postini”.
Ho ritrovato qualche copia di alcuni dei primi numeri del nostro giornalino: guardati con gli occhi di oggi quei fogli ci fanno sorridere, ma credo che, allora, essi siano stati graditi ai nostri soci. Certamente da quei fogli è nata la bella pubblicazione che ora riceviamo. I miei più vivi complimenti alle redazioni che si sono succedute in questi 25 anni e che, con un meraviglioso crescendo, hanno portato il notiziario al livello attuale. Siamo riusciti anche a risvegliare i pigri e gli assenti? Non lo so e comunque, per questo, forse ci vuole ben altro.
P.S.. Per gli “storici” amanti della precisione, la vita ufficiale del nostro notiziario inizia qualche anno dopo (forse nel 1984) quando il notiziario, grazie all’apporto professionale di Carlo Bovoli, è uscito dalla “clandestinità” e dall’”artigianato a tutti i costi” per diventare una “stampa periodica” a tutti gli effetti, regolarmente registrata come la legge comanda.
Marco Venzano